Con un atto di grande generosità un valdarnese ha donato il proprio midollo osseo salvando così la vita ad un malato che vive a migliaia di chilometri di distanza.
Il donatore – M. questa l’iniziale del suo nome – ha quaranta anni e abita a Cavriglia. È stato il sindaco della cittadina a rendere nota la vicenda per sottolineare l’importanza della donazione.
“Alcuni mesi fa un nostro concittadino, quarantenne, che preferisce rimanere anonimo, si è reso protagonista di un gesto dal fortissimo valore solidale, donando il midollo osseo ad un paziente sconosciuto e residente dall’altra parte del mondo” ha scritto sulla sua pagina Fb il primo cittadino di Cavriglia Leonardo Degl’Innocenti O Sanni.
“Nel decidere di mettersi a disposizione M. si è sottoposto a tutti i controlli necessari per verificare la sua compatibilità con lo sconosciuto ricevente. Sembrava un passaggio di routine, ma per qualcuno dall’altra parte del mondo questa rappresentava una speranza di vita. Nei cinque giorni precedenti alla donazione, M. ha iniziato una stimolazione per aumentare le cellule staminali, tramite un farmaco iniettato quotidianamente sottocute, con una modalità simile ad una puntura di eparina e con effetti collaterali simili a quelli influenzali: febbre e un po’ di dolori. Il giorno della donazione è arrivato, e come accade nel 97% dei casi, è avvenuta tramite prelievo di sangue, non con il famoso “punturone” di cui tanti parlano. Qualche ora di prelievo e la procedura era completata. M. si è sentito subito bene, ed è potuto tornare alla sua vita quotidiana”.
“Adesso – conclude il sindaco – un paziente lontano migliaia di chilometri da Cavriglia combatte la sua battaglia contro la malattia, grazie ad una “parte” di M. che vive in lui. Mi auguro, dunque, che questo racconto contribuisca a far chiarezza ed a veicolare l’importanza della donazione del midollo osseo”.