Una storia pazzesca, iniziata nei primi anni Duemila, quando Sara Romoli lasciò Figline Valdarno per New York: aveva 26 anni, 500 dollari in tasca e poca padronanza dell’inglese. Oggi vive negli Stati Uniti dove si è sposata e lavora come agente immobiliare. Nel mezzo a questi vent’anni americani ci sono le infinite ‘montagne russe’ della sua vita, fatta di alti e bassi, o come scrive lei stessa “Nel mezzo del caos, c’è anche l’opportunità”. Sara ha vissuto momenti esaltanti e profonde delusioni, in un susseguirsi infinito di emozioni contrastanti; negli Usa ha lavorato come segretaria, come addetta al marketing, come fotomodella, stilista e autrice televisiva. Di lei, alcuni anni fa, si erano anche occupati i maggiori quotidiani italiani dopo che aveva autoprodotto e venduto con grande successo un proprio calendario fotografico, realizzato per potersi pagare gli studi in criminologia, da sempre la sua grande passione.
Dopo una grave malattia, oggi superata, Sara ha deciso di raccontare la sua storia in alcuni libri: una sorta di lunga e dettagliata autobiografia, scritta “a scopo terapeutico” proprio per superare la fase più drammatica della sua vita. Dopo il successo del primo libro che ha raccontato “L’inizio” Sara ha deciso di proseguire il suo impegno con due diversi volumi, racchiusi dentro la coppia di libri dedicati a “Il sogno”. E proprio ieri nel Palazzo Pretorio di Figline, questa figlinese che ce l’ha fatta, ha presentato la seconda parte della sua ultima fatica letteraria: “Tante Vite per un segno – Il sogno, seconda parte”. Sala gremita di persone e ospiti illustri a cominciare dal sindaco Pianigiani e dall’assessore Picchioni. Nel corso dell’evento si è sviluppato anche un dialogo tra l’autrice e il docente e poeta Silvestro Neri. Non solo: durante l’incontro pubblico è stato presentato in anteprima un cortometraggio diretto dal regista Carlos Tamanini, ispirato alla storia personale di Sara Romoli e alle vicende raccontate nei suoi libri.
“Chiunque può ritrovarsi in questa storia – dice Sara – è un sentiero disseminato di cadute, errori e fallimenti che sembrano riportare sempre al punto di partenza”. Ma nella personale filosofia di vita di Romoli la vita “non è qualcosa che ci capita, ma ciò che accade per noi. Nulla succede per caso: tutto è collegato”. Per Sara “la paura del fallimento è l’unico vero ostacolo tra noi e i nostri sogni: le tante vite che viviamo per realizzarli sono pagine di uno stesso libro”.