Il sindacato di base va all’attacco di politici, amministratori pubblici e dirigenti dell’azienda sanitaria, per quello che sta capitando al Serristori. I Cobas se la prendono soprattutto con i vari livelli amministrativi espressi dal Partito democratico (nei Comuni e nella Regione) e con i responsabili Usl Toscana centro, che “Non contenti di avere distrutto la vocazione del presidio Serristori da ospedale per acuzie H24, con tutte le specialistiche appropriate per prendere a carico il paziente nella sua fase critica, impongono, dopo il fallimento della casa della salute un fantomatico Centro Medico Avanzato”.
Secondo il sindacato di base, si tratta “di un progetto di posticciato modello di assistenza per patologie a bassa complessità o codici minori di bassa priorità (vedi singhiozzi e unghie incarnite): a ciò si è arrivati dopo avere chiuso il Pronto Soccorso H24, distrutta l’area critica, sub intensiva ed emergenziale, ridotto al minimo i posti letto per le degenze”.
I Cobas del settore Pubblico Impiego della USL Toscana Centro mettono in evidenza anche le convenzioni stipulate dal privato con il servizio sanitario regionale, riguardo “le attività storiche specialistiche del Serristori come chirurgia ortopedica, fisioterapia e riabilitazione, attività diagnostiche di laboratorio e radiologiche” che adesso sono svolte da una multinazionale europea “disperdendo tanti professionisti medici, specialisti e infermieri – specificano i Cobas – per consentire la destrutturazione e il vergognoso smantellamento i cui effetti sono visibili anche nelle residue attività specialistiche ambulatoriali, scampate alle esternalizzazioni e/o soppressioni: vedi cardiologia e pediatria”.
“Ora è il turno dell’oncoematologia” aggiunge, allarmato, il sindacato di base, rilanciando i timori per il futuro di “un servizio storico, qualificato e punto di riferimento regionale tanto da far indignare lo stesso Calcit che, grazie alle donazioni e ai sacrifici dei cittadini del Valdarno Fiorentino, ha sempre sostenuto economicamente il day hospital oncologico”.