Questa mattina l’onorevole Annibali era appena arrivata in piazza Marsilio Ficino, quando una persona anziana si è avvicinata al gazebo che era stato allestito di fronte alla Collegiata dai sostenitori del Terzo Polo. L’uomo non ha perso tempo e in pochi minuti, parlando ad alta voce perché tutti lo sentissero, ha elencato alla parlamentare tutti i disagi che la popolazione figlinese deve sopportare da due anni per la chiusura del Pronto Soccorso del Serristori.
È iniziata così, toccando con mano la realtà di Figline, la visita valdarnese di Lucia Annibali, candidata per la Camera dei Deputati nel collegio uninominale di Firenze, oltreché in seconda posizione nel plurinominale di Pisa – Firenze Scandicci. Del resto la visita a Figline e Incisa della deputata di Italia Viva era incentrata proprio sul tema della sanità, e in particolare sulla questione del cosiddetto Mes Sanitario, strumento che, se adottato, permetterebbe di utilizzare i 37 miliardi che mette a disposizione il ‘Pandemic crisis support’, una linea di credito creata per “sostenere il finanziamento interno dei costi diretti e indiretti legati all’assistenza sanitaria, alla cura e alla prevenzione connesse alla crisi Covid-19”. Questo argomento, insieme al tema della violenza sulle donne, sono stati oggetto di una lunga intervista che la parlamentare ha concesso ai giornalisti presenti. Poi, insieme a Cristina Simoni (consigliere comunale del Terzo Polo) e ad altri supporter del raggruppamento politico di Renzi e Calenda, l’onorevole Annibali ha voluto visitare alcune realtà significative della sanità locale. Per prima cosa ha fatto tappa alla sede del Calcit Valdarno Fiorentino Onlus in Piazza XXV Aprile. Qui la parlamentare è stata accolta dall’ufficio comunicazione e da Riccardo Semplici (esponente del consiglio direttivo della Onlus) in rappresentanza del presidente Mario Bonaccini, che in questi giorni è impegnato lontano dalla Toscana. Successivamente, anche a nome del presidente Bonaccini, è stato consegnato all’onorevole Annibali un dossier sulla questione Serristori.
Prima di ripartire verso l’ospedale Serristori, l’onorevole Annibali ha raccolto una nuova testimonianza diretta da parte di un genitore che ha voluto esprimere di fronte alla parlamentare l’apprezzamento per l’opera svolta dal Calcit Valdarno Fiorentino, soprattutto nella delicata vicenda che aveva coinvolto il figlio nell’affrontare e superare una malattia importante.
Poi, di fronte alla Villa di San Cerbone la deputata ha avuto nuovi colloqui, che hanno contribuito ad arricchire il suo bagaglio di informazioni sull’Ospedale Serristori e sulla complessa realtà che lo circonda.
La visita della parlamentare è poi proseguita a Incisa. Tra l’altro, prima di ripartire verso Roma, l’onorevole Annibali ha lasciato l’omaggio floreale che aveva ricevuto al suo arrivo, alla Chiesa del Vivaio, in ricordo di tutte le donne che hanno subito violenza. L’avvocato Annibali (nominata Cavaliere al merito della Repubblica italiana nel 2013) è infatti considerata un “simbolo” della lotta contro la violenza sulle donne, dopo la terribile esperienza subita. Una vicenda raccontata nel libro “Io ci sono. La mia storia di non amore”, scritto insieme alla giornalista Giusi Fasano e pubblicato nel 2014, dal quale è stato poi tratto il film TV del 2016 “Io ci sono”.