Il suo sepolcro è collocato tra la tomba monumentale di Ugo Foscolo e quella di Gioachino Rossini, nella chiesa di Santa Croce a Firenze, ma oggi “Ser Ristoro da Fighine” – al secolo Ser Ristoro di Ser Jacopo, priore della Repubblica Fiorentina – ha ricevuto proprio a Figline l’omaggio dei suoi concittadini. Un riconoscimento che arriva esattamente a distanza di 623 anni dal giorno in cui, era il 26 ottobre del 1399, l’anziano e ricco notaio fiorentino decise di far nascere un ospedale proprio nella cittadina in cui era nato, a metà egli anni Venti del 1300.
Quel lontano 26 ottobre Ser Ristoro regalò un ospedale ai figlinesi. E da questo fatto incontrovertibile della storia sembra voler ripartire il Calcit Valdarno Fiorentino che ha ideato il Serristory Day, proprio allo scopo di ribadire un legame, quasi un ideale diritto di successione, che dalle pagine della storia rimbalza sull’attualità dei giorni nostri.
Non tutti i figlinesi sembrano aver capito il vero significato del Serristori Day. Sui social compaiono anche le invettive di quelli che non sopportano la decadenza dell’ospedale di Figline (soprattutto per la chiusura del Pronto Soccorso) e che hanno scambiato il Serristori Day per un omaggio a coloro i quali l’ospedale lo ha depotenziato nell’ultimo mezzo secolo. In realtà il significato del Serristory Day è esattamente l’opposto. Lo ha fatto capire Mario Bonaccini, intervenendo stamani nella sala Sarri di Palazzo Pretorio.
Il Serristori Day – ha fatto intendere il presidente del Calcit – celebra sì un rapporto storico tra i figlinesi e il loro ospedale, ma è allo stesso tempo un’occasione per discutere: della sanità e in particolare del Serristori. Un punto fermo, un punto di discussione che si ripeterà ogni anno, ogni 26 ottobre. Un appuntamento a cui la Politica non può e non potrà sfuggire. E già domani, nella Villa di San Cerbone presso il Serristori, saranno i medici ad incontrare la popolazione per spiegare cosa fanno e cosa intendono fare nell’ospedale di Figline. E venerdì 28 ottobre nella sala del circolo Fanin, tutti potranno dire la loro nel “dibattito aperto” organizzato nella terza giornata del Serristori Day. Così tutti potranno parlare, anche quei “leoni da tastiera” che brontolano sui social, ma che – a differenza del Calcit – non fanno mai niente per il loro ospedale. Perché a parlare e ad insultare sono tutti buoni. Poi però bisogna anche fare qualcosa di concreto, come insegnava Ser Ristoro il 26 ottobre di 623 anni fa.
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