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Il 118 compie 30 anni, Mandò: “Servizio in continua evoluzione”

Il 118 soffia su trenta candeline. L’importante anniversario del servizio di pronto intervento sanitario viene celebrato dalla Asl Toscana Sud Est – competente anche per il territorio del Valdano aretino – con una serie di iniziative partite con la partecipazione, domenica 20 marzo, di tantissimi operatori alla manifestazione nazionale a Roma e con un flash mob presso l’area antistante la Centrale di Emergenza/urgenza di Arezzo. Presenti medici, infermieri, operatori socio-sanitari e volontari soccorritori che hanno salutato il trentennale del servizio con un urlo liberatorio “Siamo noi il 118!”.

Le celebrazioni sono anche l’occasione per fare il punto su compiti e funzioni del servizio che – sottolinea il valdarnese Massimo Mandò Direttore del Dipartimento Emergenza/Urgenza della Asl Toscana Sud Est – “è in continua evoluzione”.

Il dottor Massimò Mandò

“In questi anni il servizio emergenza della nostra Azienda è diventato uno dei settori ad alta specializzazione per l’azienda sanitaria. La nostra organizzazione è modello a livello nazionale. Medici, infermieri e volontari lavorano fianco a fianco con grande intesa ed i risultati si vedono. Abbiamo una rete di intervento capillare in grado di intervenire in pochi minuti in tutte le zone, anche le più distanti”.

“Vorrei anche evidenziare – aggiunge il piandiscoese Mandò – il grande sforzo fatto per il potenziamento tecnologico e sulla preparazione degli operatori. Penso alle innovazioni che abbiamo introdotto con ecografi portatili, trasfusioni a bordo dell’elisoccorso, diagnostica a distanza e molto altro. I due anni di pandemia – conclude Mandò – ci hanno insegnato molto e ne faremo tesoro: una grande esperienza sul campo ed un rapporto ospedale-territorio fondamentale per il buon funzionamento dell’assistenza e la cura delle persone. Il futuro della sanità si gioca proprio in questo binomio tra presidi ospedalieri e assistenza territoriale”.

“In questi anni abbiamo assistito ad una evoluzione significativa dell’uso dell’elicottero sia culturale che professionale che ha portato il servizio a diventare un elemento di eccellenza – spiega Stefano Barbadori direttore dell’Elisoccorso della Asl Toscana sud est –, questo grazie all’impegno costante del personale del sistema di emergenza- urgenza insieme a quello dell’Azienda che ha sempre creduto in questo progetto. Abbiamo aumentato costantemente i nostri interventi nel corso degli anni soprattutto per quanto riguarda i voli notturni grazie ai visori NVG (Night Vision Googles), tecnologia che permette all’operatore dell’elicottero di atterrare di notte, anche su superfici non illuminate. Inoltre, l’operatività diagnostica e sanitaria a bordo è cresciuta esponenzialmente: possiamo effettuare trasfusioni, ecografie, emogasanalisi e anche la ventilazione per i pazienti più gravi. In pratica – conclude Barbadori – il Pegaso 2 è un piccolo ospedale che può arrivare in tempi brevissimi in ogni luogo del territorio e in grado di rispondere sempre meglio alle domande di salute che quotidianamente i cittadini ci pongono”.

Il flash mod degli operatori in occasione del trentennale del 118

Il servizio 118 solo nel 2021 nel territorio della Asl Toscana sud est, con le centrali di Siena – Grosseto e quella di Arezzo, ha gestito quasi 107 mila chiamate di emergenza (47 mila Arezzo, 60 mila Siena/Grosseto) mentre sono stati 936 gli interventi che hanno visto impegnato l’elisoccorso Pegaso 2.

“Per quanto riguarda il territorio in Provincia di Arezzo – ricorda la Asl – “si registra una media di 131 interventi giornalieri, circa 5500 trasferimenti tra ospedali, 15 mila elettrocardiogrammi in esterno, oltre 10.250 interventi su eventi cardiologici con 232 arresti cardiaci, di questi il 33% è stato salvato, una media superiore al dato nazionale. Sono stati 11 gli interventi in notturna dell’elisoccorso mentre i punti di atterraggio sono passati in dieci anni da 5 a 40, a dimostrazione del radicamento e della presenza capillare del sistema di emergenza su tutta la provincia”.

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