Per essere un vero ospedale per acuti il Serristori deve esser dotato per forza di un Pronto soccorso vero e proprio (cioè con annessi tutti i reparti ospedalieri previsti dalla normativa, come ad esempio: la sub intensiva, radiologia, cardiologia etc. etc.) che sia funzionante nell’arco delle 24 ore. Questo è il punto di arrivo a cui mirano sia le associazioni cittadine come Calcit e Comitato Serristori, sia l’Amministrazione comunale di Figline Incisa. Quanto è lontano questo obiettivo, dopo la visita che il presidente della Regione Toscana ha fatto stamani (7 aprile 2022) al Serristori?
La risposta a questa domanda è più complessa di quanto potrebbe apparire in un primo momento. Le parole e i gesti – soprattutto ciò che non viene detto esplicitamente – che hanno accompagnato la vista di Eugenio Giani all’Ospedale di Figline, hanno messo in luce le differenti posizioni che ancora emergono tra ciò che si chiama “la politica” – ovvero i rappresentanti di Comune e Regione – e la parte tecnica, cioè l’Azienda Sanitaria Toscana Centro rappresentata dal direttore generale Paolo Morello. Anche perché “le parole sono importanti, come dice Nanni Moretti” fa notare con una certa ironia Arianna Martini, assessore alla sanità del Comune di Figline, anche lei presente all’incontro con Giani che si è svolto nel salone storico dell’antica villa del Serristori.
Ed eccole, allora, le parole. Quelle che usa Eugenio Giani di fronte ai giornalisti riuniti ai piedi della scalinata di San Cerbone, sono chiaramente improntate all’ottimismo: “prima dell’estate riapriremo un Pronto Soccorso per i codici bianchi”. A domanda specifica “Pronto Soccorso o primo soccorso?” Giani glissa e risponde “La definizione precisa la vorrei lasciare ai tecnici”. E tocca quindi a Paolo Morello, direttore generale della Asl, mettere i puntini sulle i. “Riapriremo al più presto un Primo soccorso per i codici bianchi e azzurri”.
Inutile ricordare che la sostituzione del vecchio e funzionante Pronto Soccorso con un nuovo punto di semplice ‘Primo soccorso’ era proprio il passaggio più contestato del piano che la Asl aveva varato con l’inizio della pandemia.
Allora cosa cambia per il Serristori dopo l’odierna visita di Giani al Serristori? Ciò che cambia è il “segnale” che la politica, anche quella regionale, vuole lanciare sul Serristori. È un po’ la storia del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, a seconda di come lo si guarda. Non a caso il presidente Giani nel suo intervento usa il termine “Pronto soccorso”, però coniugato alla categoria dei “codici bianchi”, il che sarebbe anche una contraddizione in termini da un punto di vista prettamente tecnico. Ma in politica le parole non si usano a caso. È chiaro che il presidente della Regione Toscana, rivolgendosi ai giornalisti, fa come il tizio del proverbio ‘che parla alla nuora, perché la suocera intenda’. Nel pensiero di Giani quello di Figline è un ‘futuro’ Pronto soccorso, che per il momento svolge funzioni di primo soccorso. Invece Morello (quello che fa la parte della suocera, tanto per rimanere all’interno del detto popolare) da questo orecchio proprio non ci sente, e precisa: “Quello del Serristori è un Primo Soccorso, ad esempio i pazienti con casi di infarto o emorragia saranno trasferiti altrove”. Punto e basta. Lo stesso Morello confiderà poi a qualcuno dei presenti che il vero problema è rappresentato soprattutto dal personale: manca dappertutto.
E allora il bicchiere del Serristori è mezzo vuoto o mezzo pieno? Per Arianna Martini, assessore alla sanità del Comune di Figline Incisa, ora è cambiato il vento che spira sul Serristori, rispetto a qualche tempo fa. E come Amministrazione comunale e anche come gruppo politico di Azione, adesso ne rivendica i meriti esprimendo “Soddisfazione per gli esiti dell’incontro” avvertendo che “sarà nostra cura controllare tempistica e modalità di attuazione” su quanto è stato promesso. Ma, di preciso, cosa è stato promesso?
Tocca ancora una volta all’assessore Martini spiegare i dettagli che, a suo dire, fanno la differenza: “Dalle otto di mattina e fino alle ore 20 il Primo soccorso sarà seguito da un medico dell’ospedale” e quindi sarà sì un primo soccorso, che però in queste ore diurne assomiglia di più ad un pronto soccorso, anche se tecnicamente non lo è. “Invece dalle ore 20 fino alle 8, così ci è stato spiegato, ci sarà un medico del 118”. Ed è proprio questo il punto, ovvero il servizio affidato alla presenza del 118 (E se c’è altrove un’emergenza, cosa succede al Serristori?) che ha sempre sollevato le maggiori critiche da parte di coloro che contestano la presenza di un semplice primo soccorso al Serristori. Ma la politica insite. Come dire: intanto si riparte così, poi strada facendo…
La sintesi della mattinata la fa involontariamente il presidente Giani salutando tutti, mentre sale sulla macchina di servizio che lo attende fuori dalla villa di San Cerbone: “Allora Paolo” dice rivolgendosi al direttore generale della Asl “ci ritroveremo qui in occasione del primo paziente del Pronto Soccorso”. Perché, come dice l’assessore Martini, le parole contano.