A Montanino c’erano campioni di ciclismo, e anche semplici appassionati, tutti richiamati nella frazione di Reggello dal ricordo di un atleta ancora amato da tutti, a cinque anni dalla sua tragica scomparsa. Il nome di Michele Scarponi da oggi è inciso sulla sede ciclabile della nuova pista protetta che da Montanino porta a Prulli. Al taglio del nastro, a fianco del sindaco Giunti, dell’Assessore Del Sala e della sindaca di Pontassieve Marini (in rappresentanza della Città Metropolitana) e del consigliere regionale Benucci, c’erano anche Giacomo e Marco Scarponi, rispettivamente padre e fratello del campione scomparso.
Tra l’altro Marco Scarponi è il presidente della Fondazione Scarponi che si occupa di mobilità sostenibile e sicurezza stradale. Tra i presenti anche Leonardo Gigli, presidente del comitato provinciale della Federazione Ciclistica Italiana. Tra i tanti ciclisti giunti a Montanino (compresi Gabriele Mugnaini e Enzo Ragnini) spiccava la presenza di Gilbero Simoni, vincitore del Giro d’Italia nel 2001 e nel 2003.
Anche Michele scarponi aveva vinto la celebre “corsa rosa” nel 2011. E prima ancora la Tirreno-Adriatico del 2009. Tanti successi e tante imprese sportive collezionate prima di schiantarsi con la bici contro un camioncino guidato – per tragica fatalità – proprio da un suo tifoso. L’uomo che provocò quell’incidente non si riprese mai dal dolore e dal rimorso per quanto accaduto – “Non l’ho visto, non l’ho visto” ripeteva agli amici – tant’è che in pochi mesi gli fu diagnosticato un tumore che l’anno successivo lo portò alla morte.
Proprio per evitare tragedie come quella avvenuta a Filottrano il 22 aprile del 2017, la fondazione Michele Scarponi si batte per la sicurezza stradale. E la ciclopista inaugurata il 23 ottobre a Montanino è un’opera che va in quella direzione, creando un apposito spazio lungo la strada comunale, riservato proprio alla cosiddetta “utenza debole”.