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Padre Silvio, sacerdote a Figline da cinquant’anni

Domenica 3 aprile 2022 saranno cinquant’anni dall’ordinazione sacerdotale di Silvio Lancisi, uno dei religiosi più conosciuti nella comunità figlinese. Appartenente all’ordine dei Servi di Maria, padre Lancisi è stato ordinato sacerdote a Roma, il 3 aprile del 1972.

Padre Silvio è nato a Sansepolcro il 16 luglio 1944, in una famiglia di contadini mezzadri. Dopo la scuola di avviamento entrò nel collegio dei Servi di Maria, dopo una visita a padre Pio di Pietralcina, con il quale si confidò sul suo futuro. Subito dopo l’ordinazione sacerdotale, padre Lancisi si trovò di fronte ad una scelta: o andare a fare il prete operaio a Viareggio, presso la comunità di Don Sirio Politi (uno dei primi preti operai in Italia), oppure entrare a far parte della comunità dei frati di Ponterosso, a Figline, già animata dai padri serviti Valente Gori e Ario Pieri.

Padre Lancisi scelse Figline, dove s’integrò subito nella vita cittadina, sia portando avanti le numerose attività all’interno della parrocchia di Ponteresso, sia lavorando in alcune note aziende del paese. Padre Silvio diventò così una figura conosciuta e benvoluta dai tanti clienti della ‘Ferramenta La Magona’, dove fece il commesso per alcuni anni, poi ebbe un’esperienza come magazziniere del Calzaturificio Giani. Una esperienza lavorativa che non interruppe i suoi studi, tantoché dopo qualche anno prese la seconda laurea in Lettere e Storia, per cui dopo poco iniziò il lavoro di insegnante di materie letterarie per le medie inferiori e superiori in varie località, non solo del Valdarno, fino ad acquisire la cattedra a Reggello. Quella nel mondo della scuola è stata un’esperienza fondamentale per Padre Silvio, il quale ancora oggi, nonostante abbia raggiunto l’età della pensione, continua da volontario l’opera di insegnamento in favore dei ragazzi che ne hanno bisogno.

Gli anni Settanta del secolo scorso vissero un periodo di grande fermento nella chiesa fiorentina, dove i Servi di Maria recitarono un ruolo anticipatore di quelle posizioni coraggiose ora espresse da Papa Francesco. Ma allora la presenza dei preti operai e della comunità dei serviti, creò non pochi turbamenti in certi ambienti figlinesi, finché si giunse alla vicenda dell’agosto 1977, quando il vescovo di Fiesole cedette alle pressioni trasferendo i frati di Ponterosso nella vicina parrocchia della Poggerina. I fedeli non la presero bene, in difesa di frati si espresse anche il Consiglio Comunale di Figline, ma i Servi di Maria continuarono tranquillamente la loro attività sulle colline figlinesi, tantoché la Poggerina divenne un luogo di riferimento per tanti giovani impegnati in attività sociali e culturali. Tra loro anche Lorenzo “Bibo” Bonechi, che di lì a poco diventerà uno dei pittori più apprezzati a livello internazionale.

Padre Silvio Lancisi durante la pausa del convegno sui preti operai svoltosi a San Gimignano

In quel periodo alla Poggerina arrivarono anche figure di riferimento del mondo intellettuale, uno fra tutti David Maria Turoldo, teologo, filosofo, scrittore, poeta e antifascista italiano, membro dell’ordine dei Servi di Maria: uno dei maggiori esponenti del cambiamento del cattolicesimo avvenuto nella seconda metà del ‘900, che gli valse il titolo di “coscienza inquieta della Chiesa”.

E alla Poggerina continua ancora oggi la sua opera Padre Silvio Lancisi, che dopo mezzo secolo dalla sua ordinazione sacerdotale, prosegue imperterrito la sua attività di prete operaio occupandosi della fattoria e di una comunità parrocchiale sempre più attiva. Una comunità che domenica si stringerà – non solo idealmente – intorno al suo “Silvio”, in occasione del cinquantenario di sacerdozio.

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