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“Niente Pronto Soccorso”. L’Azienda sanitaria soffoca le speranze nate dopo le parole di Giani

“Prima dell’estate riapriremo un Pronto Soccorso…” E poi: “a me interessa che qui si proceda a riprendere quella attività di emergenza/urgenza…”. Queste frasi, pronunciate qualche giorno fa dal presidente della Regione Toscana durante la sua visita al Serristori, avevano fatto sorgere qualche speranza sulla possibilità di riaprire un vero e proprio Ponto Soccorso all’ospedale di Figline. Parole che sembravano l’espressione di una precisa volontà politica da parte del presidente Giani e della sua maggioranza politica.

Per uscire da ogni possibile equivoco, l’associazione ‘IdeaComune’ aveva diffuso due giorni fa una nota stampa (con tanto di registrazione video-audio delle parole pronunciate da Giani) per chiedere alla Regione di trasformare in atti concreti le parole dette dal suo Presidente. Insomma, se si parla di un Pronto Soccorso deve essere un Pronto Soccorso vero e proprio e non una cosa molto diversa che si chiama primo soccorso.

Quarantott’ore dopo il comunicato di IdeaComune ecco che sul giornale La Nazione è apparsa puntuale una intervista al direttore dell’Azienda Sanitaria Toscana Centro, il quale ora soffoca ogni possibile interpretazione estensiva delle frasi pronunciate da Giani. In pratica a Figline – afferma il direttore Paolo Morello – ci sarà “un punto di primo soccorso gestito dal 118”. Ciò significa che il Serristori non avrà tutte quelle strutture collaterali all’attività di un vero e proprio pronto soccorso (dalla sub intensiva, alla radiologia… etc. etc.) necessarie per far fronte ai casi di emergenza urgenza. Strutture che tra l’altro qualificano proprio il servizio offerto dall’ospedale ai suoi utenti.

Le parole di Morello hanno avuto l’effetto immediato di riavviare la discussione su piano politico. Fratelli d’Italia ha già aperto la polemica sul versante dell’opposizione, ma la questione Serristori investe soprattutto la maggioranza consiliare che recentemente ha approvato in Consiglio Comunale un documento in cui si chiede specificatamente alla Regione l’apertura al Serristori di un Pronto soccorso e non di un semplice PPs.

Partita chiusa, quindi? In realtà la politica può avere ancora l’ultima parola rispetto alle intenzioni dei tecnici. Come? La procedura era già stata spiegata nel comunicato emesso due giorni fa da IdeaComune: “sia il presidente Giani che l’amministrazione comunale sanno che è possibile rendere il Serristori un Presidio Ospedaliero di Base, e quindi in grado di essere, nuovamente, sede di Pronto Soccorso, con una deroga analoga a quella fatta per l’ospedale di Santa Maria alla Gruccia il 16 dicembre 2019.  Concludendo, se le dichiarazioni del presidente Giani corrispondono ad una seria intenzione di ripristinare il Pronto soccorso al Serristori, sarà necessario un atto della Giunta Regionale che, in deroga a quanto già approvato, renda il Serristori un Presidio Ospedaliero di Base, ossia un presidio ospedaliero che può essere sede di pronto soccorso”.

La politica locale sarà davvero in grado di strappare questa deroga alla Regione? Le prossime settimane saranno decisive per ottenere una risposta definitiva a questa domanda.

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