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Serristori, i Cobas: “Personale in rivolta contro il Punto di primo soccorso”

Parla di “pastrocchio gestionale sanitario” il sindacato Cobas riferendosi all’ipotesi di un Punto di primo soccorso (Pps) presso l’ospedale Serristori di Figline. Una ipotesi contro la quale – sempre secondo la sigla sindacale pubblico impiego Usl Toscana Centro – ci sarebbe “una rivolta interna del personale” del presidio.

“Rumors ci riportano che è in corso una sollevazione da parte di tutto il personale sanitario interessato del presidio e che proprio in data odierna è previsto una riunione del Dipartimento dell’Emergenza Aziendale con l’intenzione di asfaltare i dissensi professionali e organizzativi per far partire in quelle condizioni il Pps che non vogliamo” affermano i Cobas in una nota.

“Ribadiamo come Cobas la nostra ferma contrarietà ad un pastrocchio gestionale sanitario di un Punto di Primo Soccorso poiché è una risposta inadeguata per la sua impostazione e caratteristiche di trattare in sicurezza sia i codici minori che quelli di media e alta criticità slegato come sarebbe dalla diagnostica radiologica e di laboratorio. Sappiano che in questo modo viene messa a rischio la salute dei cittadini e la Sindaca (di Figline-Incisa, Giulia Mugnai, ndr), che potrebbe fermare il declassamento in atto, sappia che l’attivazione del punto del Pps è l’inizio dello smantellamento vero e proprio del presidio ospedaliero con la prosecuzione della chiusura dei posti letto già in atto: si sono persi dal periodo pre-Covid 30 posti letto e un reparto di Medicina, 2 ortopedici, 1 pediatra, cardiologi”.

I Cobas criticano duramente “Le scelte e le azioni conseguenti di politica sanitaria messe in atto dal “nuovo” Governatore della Regione Toscana Eugenio Giani sul servizio sanitario regionale” tra cui anche “la scelta di confermare alla guida dell’Asl Toscana Centro il Dr. Paolo Morello che si è visto spostare il suo atteso pensionamento di due anni, portando la durata del contratto a manager della sanità a cinque anni rispetto ai tre scaduti. Questa nomina, unita all’ambiguità della maggioranza della Giunta che sostiene Giani, rimette in sella il Dr. Morello uno dei maggiori nemici del presidio Serristori quale ospedale per acuti e rende ancora più solida la ricca rete di strutture private “accreditate” come le case di cura, laboratori, studi fisioterapici e strutture residenziali che negli anni del depauperamento del servizio pubblico valdarnese hanno raggiunto sostanziosi profitti che vogliono mantenere”.

“Quindi quanto sta avvenendo al Serristori – attaccano i Cobas – ha nel Presidente Giani, nel suo esecutore materiale Morello appena riesumato, nella debole e ambigua Sindaca Mugnai e della caotica maggioranza del Consiglio Comunale di Figline Incisa Valdarno i veri responsabili del pericoloso smantellamento e del conseguente programma annunciato dopo 10 anni di silenzio dallo stesso Morello a mezzo stampa che come un “caterpillar” annuncia la netta contrarietà di ripristinare il Pronto Soccorso H24 sostituendolo con un Punto di Primo Soccorso per gestire codici minori (bianchi e azzurri) viste le lunghe attese che i cittadini fanno al Dea dell’Osma (dove sono stati spesi milioni di euro) e al PS dell’Ospedale della Gruccia di Montevarchi. Pur essendo stati avvisati formalmente Giani/Morrello/Mugnai sulla pericolosità dell’apertura del Punto di Primo Soccorso (PPS) su un ambito territoriale valdarnese con più di 50.000 abitanti che comprende vallate e complesse comunità montane, una ricca rete di attività economiche industriali, artigianali, ricettive e turistiche con Autostrada e percorsi viari regionali e provinciali ad alta intensità”.

“È follia – conclude il sindacato – attribuire la gestione del Pps in modo improprio al personale medico del 118, al personale infermieristico interno e ai medici internisti dei reparti!

Non si può perseverare in questa follia attribuendo la gestione impropria del PPS al personale medico del 118 e del personale infermieristico del presidio che più volte come Cobas abbiamo ribadito non può essere distolto dalla sua funzione dell’emergenza territoriale, poiché l’eventuale attivazione dell’automedica fuori dall’Ospedale lascerebbe sguarnito il Pps, essendosi pronunciati chiaramente i pochi medici internisti del presidio di non essere disponibili ad abbandonare le proprie specialistiche per tamponare l’assenza del medico del 118, al fine di gestire un “obbrobrio” dal solo sapore elettoralistico e del quale i cittadini del Valdarno fiorentino non hanno alcun bisogno: nessuna medicheria e nessun ospedale da campo!”.

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