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lunedì, Settembre 16, 2024

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Il Calcit dopo le parole di Pianigiani “Ora aspettiamo la struttura per le emergenze urgenze”

La replica che il sindaco di Figline e Incisa ha fatto alle osservazioni poste dal Mario Bonaccini necessita di un chiarimento che è utile per uscire dall’equivoco: Valerio Pianigiani risponde alle perplessità del Calcit Valdarno Fiorentino affermando che il Comune di Figline e Incisa vuole istituire al Serristori un servizio in grado di risolvere le emergenze e le urgenze. Benissimo. Del resto il medesimo concetto era presente nel programma elettorale del Sindaco votato dai cittadini. Ma che vuol dire emergenza-urgenza?  Per definizione “L’emergenza” è una condizione che pone il paziente in imminente pericolo di vita e richiede un intervento immediato, mentre “l’urgenza” è una condizione che, in assenza di adeguato trattamento, può diventare critica.

Tanto per essere chiari: un servizio in grado di rispondere alle emergenze e alle urgenze sanitarie, a casa nostra si chiama “Pronto Soccorso”, ma se Pianigiani lo vuol chiamare Pippo o Pluto, perché non vuole usare la parola “Pronto Soccorso”, va bene bene lo stesso; alla fine l’importante è che ciò che ha in mente il Sindaco sia in grado di trattare una persona che è in pericolo di vita, qualora questo tipo di paziente si presenti al Serristori: un caso di emergenza, appunto.

Mario Bonaccini, presidente del Calcit Valdarno Fiorentino Aps

A parte il nome che le si vuol dare, quella pensata da Pianigiani deve essere, per legge, una struttura in grado di affrontare le urgenze e quindi dotata di apparecchiature, servizi e personale adeguati, compresi ovviamente radiologi, anestesisti, rianimatori, etc.

La nostra associazione è intervenuta nel dibattito che si è svolto in Consiglio Comunale, non per fare polemiche politiche – come qualcuno vuol maliziosamente insinuare – ma solo perché dal testo delle linee di mandato del Sindaco era sparita la parola Pronto Soccorso, struttura per la quale noi ci battiamo da anni, di cui era stata solennemente promessa la riapertura dal predecessore di Pianigiani. Ora prendiamo scrupolosamente atto delle parole scritte ieri dal nuovo sindaco, anche se ci sarebbe piaciuto che durante il dibattito consiliare (ovvero nella sede istituzionale più idonea e deputata allo scopo) Pianigiani avesse detto lì ciò che poi ha scritto nel comunicato di replica al Calcit, ovvero: voglio una struttura, che sia chiamerà CMA (o qualcosa di simile) e non Pronto Soccorso, ma che è in grado lo stesso di trattare i casi che rientrano nell’urgenza e nell’emergenza. A noi va benissimo: l’aspettiamo con ansia, anzi saremo i primi a incalzare gli Amministratori comunali sul veloce raggiungimento di questo loro obiettivo dichiarato.

Quel tipo di CMA descritto da Pianigiani al momento non esiste in nessuna parte d’Italia. Se il Comune di Figline e Incisa è in grado di convincere la Regione e l’Azienda sanitaria ad allestire al Serristori una struttura in grado di trattare le urgenze e le emergenze saremo i primi ad applaudire l’Amministrazione comunale. Basta che in futuro non venga spacciato un semplice CMA (Centro Medico Avanzato) – ovvero la struttura che al momento opera al Serristori, ma che non cura i casi di emergenza – per una sorta di Pronto Soccorso, come purtroppo è già successo in passato per bocca di autorevoli amministratori pubblici.

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