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sabato, Novembre 23, 2024

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Buoncompagni e Ciucchi, accuse e controaccuse

L’ex vicensindaco Enrico Buoncompagni approfitta di una replica alla sindaca Mugnai che gli ha revocato il mandato “Comprendo che quando mancano specifiche argomentazioni per una decsione così incomprensibile, allora si è costretti a dare rilievo a voci e chiacchiere di corridoio” per lanciare anche pesante accuse poltitiche ai suoi ex compagni di schieramento che facevano parte della lista Per Figline e Incisa che era nata per sostenere la candidatura a sindaco di Raspini. Ora quella lista non ha più un rappresentante in Consiglio Comunale. “Gli unici giochi di potere di questa vicenda – scrive l’ex Vicesindaco – sono che due consiglieri eletti in un movimento hanno deciso, in una loro corsa solitaria diversa da quella della lista civica, di fondare un nuovo gruppo socialista, in chiaro accordo con il PD, togliendo la fiducia al proprio rappresentante in giunta. In più, senza mostrare alcun rispetto, hanno deciso di farmelo sapere direttamente in Consiglio comunale. Quindi per cortesia non parliamo di aver tradito la fiducia di qualcuno e soprattutto non parliamo di correttezza”.
A stretto giro di posta arriva la replica di Unberto Ciucchi, capogruppo del neonato gruppo socialista: “La spaccatura della lista Per Figline e Incisa è stata determinata da ragioni politiche: l’alleanza con il Partito Democratico sarebbe potuta proseguire alla sola condizione che la lista, e in particolare noi consiglieri comunali che la rappresentavamo, fossimo riusciti ad imporre Buoncompagni come candidato Sindaco di tutto il centrosinistra per le prossime elezioni amministrative.
Le riunioni di questi mesi sono state improntate al confronto sulla rivendicazione del candidato sindaco, rifiutando ogni nostra mediazione diretta a delineare un
cammino per il nostro futuro che fosse coerente politicamente con il percorso fatto in questa legislatura, fin dall’ingresso in Giunta”.
“La proposta, che ci è parsa inaccettabile – continua Ciucchi – in quanto spregiudicata e che ha determinato la scissione all’interno della lista civica, sarebbe stata quella di “impiegare” Buoncompagni come vice-Sindaco fino al momento della individuazione del nuovo Sindaco; dopo di che, se la scelta del centrosinistra non fosse ricaduta su Buoncompagni quale candidato Sindaco saremmo dovuti uscire dalla maggioranza e sostenerlo in contrapposizione al centrosinistra insieme ad ItaliaViva. Dinanzi a questo bivio abbiamo scelto, come sempre, la linea della coerenza politica, anche perché, solo pochi mesi fa, tutti d’accordo, si era rotto il nostro rapporto con Azione proprio in conseguenza della scelta operata da Calenda di allearsi con il partito di Renzi. Questa è la verità dei fatti che ha determinato il silenzio di Buoncompagni in Consiglio Comunale; il silenzio di chi, di fatto, non si è assunto pubblicamente la responsabilità di dichiarare come il proprio impegno nel ruolo che ricopre è stato ispirato, e lo sarebbe stato fino a fine del mandato, a rafforzare il centrosinistra”.
“Ecco perché – spiega infine Ciucchi – il Consiglio Comunale si è trovato di fronte ad un silenzio verità che ha portato alla scoperto i contorni della strategia personale dell’ex vice Sindaco; strategia che, dopo l’incontro, insieme a Nocentini, con i vertici regionali e provinciali di ItaliaViva, è andata meglio definendosi, avendo incassato l’impegno per un sostegno alla sua candidatura a Sindaco. Questo spiega anche l’annuncio del passaggio di Nocentini ad ItaliaViva e, in quella veste, la sua richiesta di passaggio in maggioranza, dando per scontato che avrebbe potuto subito sedersi al tavolo del centrosinistra per avanzare, in quel contesto, la candidatura a Sindaco di Buoncompagni e, qualora questa non fosse stata accolta, produrre la rottura con il PD e contrapporsi al centrosinistra A fronte della necessità di definire un quadro di chiarezza politica finalizzata a delineare i contorni delle future coalizioni, non si voluto capire che stava arrivando il momento di giocare a carte scoperte e che il tempo della responsabilità prendeva il posto dei silenzi e dei non detto”.
“In Consiglio Comunale si è scelto di trincerarsi dietro la fantasiosa tesi dell’essere stato preso alla sprovvista rispetto al nostro annuncio di voler costituire il Gruppo Socialista. In realtà non è stato un fulmine a ciel sereno, in quanto da mesi era acceso il confronto sulla sorte della lista civica. In politica, come nella vita, è legittimo coltivare i propri sogni e rincorrere le proprie ambizioni. Per finalizzarle, tuttavia, non si può pretendere che i compagni di viaggio rinuncino a salvaguardare la propria coerenza politica e i propri ideali”.

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