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Tutto fermo per il Serristori, i Cobas alla sindaca: “Basta prese in giro”

FIGLINE – Riaprire il pronto soccorso H24, le sale operatorie per dodici ore al giorno e il reparto di chirurgia generale dell’ospedale Serristori. È quanto chiede, ancora una volta, il sindacato Cobas pubblica amministrazione Usl Toscana Centro. “Basta con le prese in giro” tuona la rappresentanza sindacale rivolgendosi alla sindaca di Figline-Incisa.

Il 21 febbraio scorso, spiega il Cobas, “come sindacato preoccupati per lo stato avanzato di abbandono e depotenziamento dell’Ospedale Serristori, per la continua politica di esternalizzazione di attività e servizi al privato e al cosiddetto privato sociale, abbiamo invitato la sindaca Giulia Mugnai come capofila dei Comuni del Valdarno Fiorentino, la Giunta e la ritrovata “maggioranza” del Comune di Figline Incisa Valdarno Fiorentino ad attivarsi concretamente con la Regione Toscana e l’Azienda Sanitaria per dare attuazione a quanto approvato dal loro Consiglio comunale passato sull’apertura di ‘….un tavolo di programmazione politico sanitaria che tenga conto dell’esigenze del territorio con il ripristino del Pronto Soccorso H24 e la conferma del Serristori come un ospedale di base….’ tradotto nelle nostre intenzioni, come rilancio e riqualificazione del presidio ospedaliero e dell’intera rete dei servizi distrettuali/territoriali/domiciliari”.

Ma finora, sottolinea il sindacato, nulla si è mosso: “Amministratori Comunali e regionali in materia di diritto alla salute e riorganizzazione del sistema sanitario pubblico di zona, nonostante il quadro desolante in cui si trovano ospedale, distretti e territorio si sono volutamente scordati non solo di aprire il tavolo di confronto con l’Assessore Simone Bezzini ma non hanno neppure rispettato gli impegni solennemente da loro stessi annunciati di mobilitazione pubblica contro lo smantellamento e sfascio dell’ospedale Serristori: un’incoerenza politica e istituzionale e un immobilismo allarmante e inaccettabile, per non dire pericoloso!”.

“Eppure – aggiunge la sigla sindacale – si parla di riapertura del PS H24, di riapertura dell’area critica (dove recentemente è stato nominato appositamente un Direttore di Anestesia), del rafforzamento del 118 territoriale e dell’intera rete emergenziale, compresa l’attivazione in continuità della Guardia Medica, l’assistenza sanitaria e la presa in carico in sicurezza dei cittadini valdarnesi in loco e non sballottati da una provincia all’altra, l’eliminazione delle lunghe liste di attesa, la riattivazione in pieno della Pediatria e dell’Ortopedia, nonché del potenziamento dei servizi di diagnostica (RX) e analitica strumentale (laboratorio), l’apertura del reparto di chirurgia e l’attivazione delle sale operatorie a tutt’oggi chiuse o sottoutilizzate. Ma l’azienda sanitaria non si era impegnata a riaprire il 1° di marzo 2022 le sale operatorie e il reparto di chirurgia? Non aveva l’azienda predisposto un “nuovo” staff della direzione sanitaria compreso il famoso direttore di anestesia?”.

Di fronte alla situazione i Cobas chiedono con forza “la riapertura dell’attività piena e totale delle sale operatorie H12, la riapertura H24 del reparto di Chirurgia Generale che non può essere surrogato da una Day Surgery per interventi chirurgici ambulatoriali a pagamento, la riapertura del Pronto soccorso H24. Alla sindaca Mugnai e alla sua maggioranza l’invito a non giocare sulla salute, poiché la loro annunciata mobilitazione pubblica per coprire le loro manchevolezze potrebbe ritorcersi contro loro stessi, complici dell’attuale depotenziamento che come Cobas non accetteremo mai!”.

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