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domenica, Aprile 28, 2024

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Inaugurato oggi il “Non – Pronto soccorso” al Serristori

Si chiama Centro Medico Avanzato. È una sperimentazione. Resta aperto, attraverso varie articolazioni interne di personale medico (ricorrendo anche a lavoro straordinario) dalle 8 alle 20. A questa struttura del Serristori, che non è un Pronto Soccorso, potranno accedere (pagando il tiket di legge, da 25 a 50 Euro) coloro che sono colpiti da patologie a bassa complessità o codici minori. Ad esempio:

Occhio e gola: otite, otalgie, tappo di cerume, sinusite, rinite, faringite

Problemi ortopedici: contusioni: traimi distali, distorsioni minori, dislocazioni di un dito, traumi del dito, ferita di dita o arti.

Problemi dermatologici: abrasioni, dermatiti da contatto, ustioni fino al 2° grado, orticaria, geloni, prurito intenso da dermatite per sospetta scabbia, presenza di zecca.

Problemi gastrointestinali e urinari: singhiozzo, pirosi gastrica, parassitosi intestinali, difficoltà a urinare, bruciore senza febbre, cistite senza febbre, ritenzione urinaria senza febbre

Dolore: alle articolazioni, infiammazioni di bocca e gengive, arrossamento e afte, dolore mestruale, osteo articolare, muscolare, mal di schiena, torcicollo, dolore da fibromialgia.

Al Cma si potrà andare anche per suture di piccole ferite o la rimozione di punti, profilassi antitetanica, punture di animali e crisi di panico.

Il presidente Eugenio Giani all’interno del Cma del Serristori

Per il presidente della Regione, Eugenio Giani (contestato al suo arrivo da esponenti del Partito della Rifondazione Comunista) “l’apertura al Serristori di questa struttura sarà utile ai cittadini, ma anche ai territori,perché porterà certamente sollievo ai Pronto Soccorso di Ponte a Niccheri e della Gruccia, riducendo gli accessi”.

Il Cma del Serristori è stato allestito nell’ex Pronto Soccorso dell’ospedale di Figline

Soddisfatta a metà la sindaca Giulia Mugnai: “Quella di oggi però non può essere una inaugurazione coi toni trionfali né una parata presso il nostro Serristori. Noi abbiamo fatto una battaglia perché sul Serristori venisse riportato un servizio del genere per tutti i nostri cittadini per l’emergenza-urgenza e perché si invertisse la tendenza di togliere, un pezzo alla volta, i servizi presso l’Ospedale.Abbiamo appreso nei giorni scorsi che ad oggi l’intenzione dell’Azienda sanitaria è che un Pronto soccorso non possa tornare al Serristori, ma noi siamo qui oggi anche per tenere il punto su questo, ovvero sulla possibilità di riaprirlo anche al Serristori – ha proseguito la sindaca di Figline Incisa – Noi riteniamo dopo una valutazione seria e approfondita sulla sperimentazione, possa essere riaperto anche questo capitolo. Sappiamo che, in base alla normativa nazionale il nostro territorio non possiede un bacino di utenza tale da permettere il mantenimento di un pronto soccorso, ma riteniamo che comunque vada fatta una rivalutazione di questo anche sulla base di altri fattori. Quello di oggi dunque non può essere che un punto di partenza perché molto c’è da lavorare per restituire al nostro territorio un presidio sanitario che sia davvero efficiente, efficace e che dia effettivamente le risposte sperate”.

La consigliera regionale Elisa Tozzi (gruppo Toscana Domani) al Cma del Serristori

Totalmente delusa la consigliera regionale Elisa Tozzi (gruppo Toscana Domani): “Un tempo Figline aveva un pronto soccorso, oggi non c’è più e i valdarnesi sanno chi ringraziare per questo: sono gli stessi che dopo aver attuato scelte scellerate per la sanità territoriale del Valdarno fiorentino, oggi in pompa magna hanno inaugurato un nuovo centro medico a Figline in cui – alcuni giorni sì e altri no, in alcuni orari sì e in altri no- si cureranno piccoli lividi, singhiozzi, torcicollo, cistiti (ma solo senza febbre) e così via. Un punto sanitario estremamente debole, in cui non verranno fatte nuove assunzioni ma che usufruirà di personale proveniente da altri presidi (secondo quali modalità?) e per il quale sono state impiegate risorse che potevano essere utilizzate per potenziare davvero la vera sanità territoriale valdarnese”.

“Si tratta di un punto sanitario talmente debole – aggiunge Tozzi – che costringerà i cittadini a prendere la macchina e andare verso Firenze o Arezzo per ogni questione di salute che non sia lieve o lievissima. E questo sarebbe il potenziamento della sanità per i cittadini del Valdarno che ha fatto accorrere il presidente Giani e l’assessore Bezzini a tagliare l’ennesimo nastro? Questa non è altro che l’ennesima presa in giro, un ulteriore insulto ai valdarnesi che si ritrovano senza una struttura sanitaria in grado di trattare le emergenze vere ma che al contempo dovrebbero plaudire a questo pannicello caldo voluto dalla maggioranza”.

Giorgia Arcamone e Enrico Venturi di Fratelli d’Italia oggi al Cma del Serristori

Per Enrico Venturi e Giorgia Arcamone (Fratelli d’Italia) la nuova struttura è solo un grande bluff. Per questo si sono presentati all’ex Pronto Soccorso del Serristori, mostrando un cartello in cui si specificava che “l’ambulatorio ‘sperimentale’ non è un presidio d’emergenza/urgenza!”

“L’ambulatorio “sperimentale” – specifica Giorgia Arcamone – è quindi un ibrido senza alcun senso che rischia di avere effetti veramente dannosi se non si rappresentano esattamente le cose come stanno. Non esistono le emergenze/urgenze per codici minori, esistono solo le vere emergenze/urgenze”.

Come detto, alcuni esponenti del Partito della Rifondazione Comunista di Figline guidati dal segretario provinciale Palandri, si sono presentati all’inaugurazione al Cma per contestare quella che è stata definita una “infausta scelta”, “un baratto: un pronto soccorso chiuso in cambio di poco più che un ambulatorio medico aperto”.

“Alla risposta del Presidente (“abbiamo investito 400.000€”) è stato fatto notare – sottolineano dal Prc – quanto ciò peggiorasse la situazione: non solo chiudete un servizio essenziale ma sperperate anche una così bella fetta di denaro pubblico! E quando Giani ha ricordato che siamo in un’Azienda (sanitaria…), qualche compagno ha urlato che la salute non è una merce, che sulla salute della gente non si devono fare miserevoli profitti”. Il Prc infine “auspica che tale manifestazione sia solo l’inizio di un momento di coagulazione delle forze politiche e sociali che s’impegnino a lottare a fondo per il diritto alla salute dei lavoratori e dei cittadini tutti del nostro Paese”.

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