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giovedì, Aprile 25, 2024

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Donazioni di sangue: il record della Fratres, i problemi e le soluzioni

Esageratamente bravi. Questo il primo commento che nasce in modo istintivo quando si commenta l’attività del Gruppo donatori di sangue e di midollo osseo “Fratres” di Figline Valdarno.  Dirigenti e volontari dell’associazione riescono sempre a superare il limite, sia che si tratti di donare il sangue, oppure di organizzare una cena sociale, come è successo qualche giorno fa (sabato 3 giugno), quando il salone del Centro pastorale di Matassino ha fatto registrare il sold out di prenotazioni: “In effetti ci siamo dovuti fermare a 220 persone per una questione puramente logistica” conferma il presidente Mauro Lombardi.

Mauro Lombardi presidente del gruppo Fratres di Figline

“In altre occasioni – precisa Lombardi – abbiamo superato spesso le 300 presenze, ma questa volta abbiamo dovuto dire di no a molti donatori, anche se con molto dispiacere, perché le dimensioni del locale non consentivano la presenza di altri ospiti”.

I partecipanti alla cena sociale del gruppo Fratres nel centro parrocchiale di Matassino

Nel corso della cena sociale del gruppo Fratres ha preso la parola anche Franco Vocioni: dirigente del Centro trasfusionale del Serristori e del Mugello: “Al mio ringraziamento personale – ha detto il dottor Vocioni rivolgendosi ai volontari presenti in sala – si aggiungono anche i ringraziamenti di tutti i pazienti di Careggi e dei policlinici di Siena e Pisa, che ricevono il vostro sangue”.

Sì, perché l’associazione che ha sede al numero 5 di via Fabbrini a Figline si conferma come una sorta di “pozzo di San Patrizio” del sangue, che neanche la recente pandemia è riuscita a mettere in crisi. Anzi, i numeri delle donazioni sono sempre andati crescendo, anche negli ultimi due anni. Tant’è che le 2.430 donazioni effettuate nel 2022 hanno collocato il gruppo Fratres di Figline al vertice della classifica regionale.

Ugo Aglietti, consigliere Fratres, con uno dei mezzi dell’associazione

“Rischiate di diventare il gruppo più antipatico della Toscana – ha detto, scherzando, il dottor Vocioni – perché ogni volta che vado a parlare di questo argomento, vi porto come esempio di organizzazione”.

Il vero paradosso della situazione è che a Figline si potrebbe fare anche di più: basterebbe mettere a regime il Centro Trasfusionale del Serristori che accoglie tutti i donatori della zona, dall’Avis fino ai vari gruppi Fratres, con una “produzione” di 4.359 donazioni registrate nel 2022. Proprio il dottor Vocioni si è preso a cuore il problema dell’adeguamento del Centro trasfusionale del Serristori: “A Figline si soffre delle problematiche che in questo momento investono tutta la sanità pubblica – spiega Vocioni – in primo luogo la carenza di medici. In questo momento al Centro di Figline opera un unico medico, ovvero la dottoressa Sassolini, che si prodiga al massimo, ma in caso di necessità l’unico che la può sostituire sono io, il che non è facile perché ho anche la responsabilità del centro trasfusionale del Mugello. L’ideale sarebbe poter avere al Centro del Serristori almeno due medici in pianta stabile: e un aiuto in questo senso potrebbe arrivare dal cosiddetto “decreto bollette” (decreto legge 30 marzo 2023, n. 34) che all’articolo 14 prevede la possibilità di ricorrere alle assunzioni, con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, degli specializzandi dalle graduatorie dei concorsi”.

Il dottor Franco Vocioni, dirigente del centro trasfusionale del Serristori e del Mugello

Sta di fatto che in questo momento il Centro trasfusionale del Serristori non riesce a far fronte a tutte le potenziali donazioni. Ma il dottor Vocioni è ottimista: “Intanto, a settembre, saremo in grado di far partire il sangue che è diretto all’Officina trasfusionale di Firenze, senza procedere al pretrattamento: un’operazione che adesso comporta un’aggiunta di tempo di circa un quarto d’ora. Entro settembre dovremmo ottenere anche una modifica dell’orario di trasporto del sangue. Adesso l’ultima donazione deve avvenire alle 10,30 circa, perché la macchina parte per Firenze verso le 10.45. Alla fine dell’estate contiamo di avere almeno un’oretta in più di tempo, cioè di far partire il sangue verso l’Officina trasfusionale verso le 11, 30 -11,45. Si tratta di uno ‘slot’ che le associazioni dei donatori, bravissime, sono in grado di riempire facilmente”.

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